L’Italia ha estremo bisogno di politiche marcatamente progressiste: diritti sociali e civili, equità fiscale, legalità, salvaguardia dei beni comuni, istruzione pubblica di qualità, inclusione, accoglienza, sviluppo integrato e sostenibile, cura dell'ambiente, del territorio, del paesaggio...
Davvero vogliamo che il PD si sottragga dal mettere responsabilmente in campo la propria forza interloquendo con il M5S che, pur con tutti i limiti su cui non si può né deve transigere (carenza di democrazia interna, posizioni ondivaghe su immigrazione, UE, diritti civili…), ha dichiarato di voler adottare come programma di governo l'attuazione dei principi fondamentali della Costituzione (troppo spesso messi da parte)? Anche a costo di esporci al rischio di veder prevalere un’azione di governo insopportabilmente regressiva, a trazione leghista?
Credo sia il momento di mettere da parte rancori e tatticismi, anteponendo finalmente il bene comune al mero tornaconto elettorale (peraltro, sinora evidentemente mancato).
La maturità e la cultura politica del PD facciano da traino nella costruzione di un programma di governo progressista, da una prospettiva orgogliosamente di sinistra, della quale si sente sempre più la mancanza, reduci da una stagione politica deludente, trascorsa all’inseguimento di ricette liberiste e di riforme istituzionali per lo meno inconcludenti.
Governo, cosa dovrebbe fare il PD?
A pochi giorni dal secondo round di consultazioni al Quirinale, quale posizione dovrebbe assumere il Partito Democratico nei confronti degli altri schieramenti e riguardo alla formazione del nuovo Governo?

Se non ora, quando?
