storicamente
Un sistema fatto ad uso e consumo dei politici corrotti. Renzi ha cercato di riformare ed ha assurdamente perso. L uninomale maggioritario per bloccare tutti

Oggi in Italia sono in vigore due leggi elettorali diverse, una per la Camera, una per il Senato. La legge per la Camera è un proporzionale senza coalizioni con una bassa soglia di sbarramento per i partiti (3%), dove il premio di maggioranza viene assegnato alla lista che raggiunge il 40%. In Lombardia i collegi sono 17 con capolista bloccati su liste da 5 a 7 candidati. La legge in vigore al Senato è il cosiddetto “Consultellum”, un proporzionale con soglie di sbarramento diversificate che invitano a formare coalizioni: all'8 % per i partiti fuori dalle coalizioni e al 3 % per i partiti all'interno, mentre non è previsto alcun premio di maggioranza. Il collegio è unico su base regionale e non prevede capolista bloccati. Nonostante il fallimento dell'ultimo tentativo di convergenza su un modello elettorale alla tedesca, le forze politiche affronteranno nuovamente il tema dell’armonizzazione dei due sistemi vigenti come anche preannunciato dall'On. Fiano, relatore in Commissione Affari costituzionali, negli incontri che si sono tenuti alla Festa della Schiranna e alla Festa democratica del PD di Somma Lombardo.
Un sistema fatto ad uso e consumo dei politici corrotti. Renzi ha cercato di riformare ed ha assurdamente perso. L uninomale maggioritario per bloccare tutti
Una legge che consegna il paese alle destre unite e ricattate dall'ala estrema è una sciocchezza. Una legge che non lascia libertà di scelta agli elettori è immorale. Meglio un proporzionale puro con alta soglia di sbarramento o un maggioritario a doppio turno con piccoli collegi. La "non scelta" ci penalizzerà gravemente e renderà ancor più grande il divario fra i cittadini e il parlamento di nominati.
Antonio Magrini Sono d'accordo, aggiungerei il limite di tre mandati...
Non mi piace il listino del proporzionale, credo che il modo migliore per distribuire quella quota sarebbe di assegnarla ai "migliori perdenti" del maggioritario (da capire stabilire secondo le preferenze normalizzate al numero dei votanti).
Oltre a questo non ha alcun senso un maggioritario senza possibilità di voto disgiunto.
ansa.it
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repubblica.it
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10 April 2018 13:06