Il 6 marzo 2015 la Giunta approva una delibera ‘storica’: il passaggio della gestione delle case popolari comunali a MM Spa. Trattandosi di una partecipata del Comune di Milano, di fatto per la prima volta il patrimonio dei 28mila alloggi comunali viene gestito ‘in house’. Il Comune chiede a MM Spa di recuperare le numerose mancanze di Aler. Prima fra tutte, un migliore rapporto con l’utenza, una efficace risposta alle occupazioni abusive (che arriva contestualmente alla firma del Protocollo in Prefettura) e la sistemazione dei dati sul patrimonio e sugli inquilini (mai aggiornati da Aler).
- Agenzia sociale per la locazione
Favorire l’incontro tra la domanda – ovvero le famiglie che hanno un bisogno abitativo intermedio tra l’edilizia popolare e il libero mercato – e l’offerta – ovvero i proprietari di alloggi. Incoraggiare la stipula di contratti a canone concordato. Ridurre il rischio di sfratti per morosità incolpevole attraverso vantaggi reciproci e reciproche garanzie. Con questi obiettivi nasce a Milano l’Agenzia sociale per la Locazione. È a Fondazione Welfare Ambrosiano che viene affidata la gestione, con fondi (comunali, regionali, statali) pari a 6,7 milioni di euro.
Dopo anni di attesa, arriva la svolta per il quartiere Lorenteggio. Riqualificazione degli stabili, interventi di ecoefficientamento degli edifici, riqualificazione degli spazi pubblici (strade, biblioteca, mercato, spazi di comunità), illuminazione pubblica, avvio di imprese sociali, sostegno ai soggetti in difficoltà economica e Laboratorio di quartiere. Sono queste le principali azioni previste dal Protocollo sottoscritto con Regione e Aler per un importo 85 milioni di euro. Il Comune di Milano ha investito 20 milioni di euro di risorse proprie e 5 milioni di euro provenienti dai PON Metro, i fondi del Piano operativo nazionale destinati alle grandi città.
- Laboratori di Quartiere, Presidi Abitare e progetti sperimentali
La cura sociale dei quartieri è una priorità per questa Giunta. Oltre alla cura ‘materiale’ del patrimonio, è necessario favorire il rispetto delle regole e la buona convivenza, sostenere le situazioni di fragilità, accompagnare l’inserimento abitativo delle nuove famiglie. Per questo, sono stati riavviati i 5 Laboratori di Quartiere (San Siro, Ponte Lambro, Gratosoglio, Mazzini, Molise-Calvairate), sono stati finanziati 6 nuovi ‘Progetti Abitare’ (Ovada, Senigallia, Lorenteggio, Padova, Quarto Oggiaro, Feltrinelli), a cui si aggiunge lo Spazio Abitare di via Solari. Ai presidi si aggiungono le nuove sedi territoriali di MM Spa (7 tra quelle già aperte o di prossima apertura). E i progetti sperimentali come ‘Ospitalità solidale’ che nei quartieri Ponti e Ca’ Granda-Monterotondo ha permesso di assegnare 24 appartamenti a giovani, in cambio di attività di volontariato nel quartiere.
- Emergenza abitativa 1 – Blocco delle deroghe e ricorso al Tar
Per due anni consecutivi, la Regione Lombardia ha negato al Comune di Milano la possibilità di assegnare alloggi popolari in deroga alle graduatorie nella misura del 50%. Questa facoltà è sempre stata concessa dalle Giunte regionali precedenti, mentre, a partire dalla Giunta Pisapia - e tra l’altro nel momento di maggiore emergenza abitativa - la richiesta di Palazzo Marino è stata prima ignorata, poi (2014 e 2015) ufficialmente respinta. Il Comune ha deciso di presentare ricorso al Tar per chiedere l’annullamento del provvedimento regionale. Ad oggi sono state già accolte dalla Commissione 535 richieste in deroga, 416 sono in esame, oltre 3.000 le domande ‘in coda’.
- Emergenza abitativa 2 – Messa fuori Erp
Il Comune ha chiesto alla Regione l’autorizzazione a ‘mettere fuori Erp’ 300 alloggi di sua proprietà. Sono appartamenti che si trovano nei cosiddetti ‘condomini misti’ e che, una volta tolti dalle graduatorie, sarebbero affidati ad un gestore sociale, ristrutturati e assegnati anche ai casi di maggiore emergenza. Quei casi che nel sistema Erp non trovano una immediata soluzione e per i quali il Comune dovrebbe poter fornire una soluzione alloggiativa temporanea. Sarebbe, ad oggi, l’unico modo di gestire rapidamente l’emergenza abitativa di molte famiglie. La richiesta è in attesa di risposta da più di 2 mesi.
Il 28 settembre 2012 la Giunta approva una delibera importante, la n° 1978, che cambia completamente il sistema di assegnazione degli spazi comunali. Per la prima volta si decide di premiare i progetti (non le associazioni che partecipano ai bandi) pensati per animare i quartieri, soprattutto periferici, e restituire gli spazi alla città; si prevede la possibilità di sperimentazioni di riuso temporaneo; si immaginano formule innovative di recupero contro l'abbandono, come l’affidamento gratuito di lungo periodo dei grandi stabili in disuso. A partire da questa delibera, è partito un percorso che ha già visti assegnati circa 300 spazi destinati a progetti per la città, già avviati o di prossimo avvio.
- Spazi, nuova delibera 2 - Santa Croce, Novara, Toscana, start up
Esempi di questo percorso sono l’ex scuola di via Santa Croce: dopo anni di disuso ed episodi recenti di occupazione abusiva, lo stabile diventerà la sede di Emergency a Milano con spazi e servizi aperti al pubblico. Storia simile è quella di viale Toscana, un tempo concessionaria automobilistica, poi inutilizzata e occupata dai centri sociali: dopo l’utilizzo temporaneo nell’ambito del piano freddo del Comune, è pronta a diventare spazio di confronto e aggregazione giovanile grazie al progetto di Santeria. Ci sono, poi, gli 8mila mq di via Novara 75, che sembravano senza futuro e ora accoglieranno uno spazio per le arti creative ispirato a La Friche di Marsiglia. Ultimo esempio, le numerose start-up nate, soprattutto in periferia, grazie agli spazi e alle risorse economiche messi a disposizione del Comune.
- San Gottardo e ex Cobianchi
Grazie ad un accordo tra il Demanio comunale e la Veneranda Fabbrica del Duomo, è stato possibile realizzare il recupero della Chiesa di San Gottardo, un vero gioiello nel centro di Milano. La concessione a titolo gratuito ha permesso alla Veneranda di effettuare gli interventi necessari di ristrutturazione e la riapertura al pubblico, pochi giorni fa.
Per l’ex Cobianchi, l’albergo diurno in Galleria Vittorio Emanuele, l’Assessorato ha pensato ad un uso alternativo rispetto all’affidamento definitivo ad un terzo soggetto. Oggi lo spazio ospita eventi temporanei, aperti al pubblico, che hanno valorizzato uno spazio storico, ampio e prestigioso.
- Galleria Vittorio Emanuele II
Valorizzazione economica, funzionale e strutturale. Poggia su questi 3 cardini il lungo e complesso lavoro svolto dall’Assessorato al Demanio in questi anni per la Galleria Vittorio Emanuele II. Spazi ai piani alti liberati dalle associazioni (tutte ricollocate altrove). Bandi cielo-terra che consentono ai piani alti di diventare finalmente redditizi e di essere recuperati. Ristrutturazioni a costo zero per il Comune grazie all’intervento dei privati. Prada, Versace e Feltrinelli; Louis Vuitton; Seven Stars Galleria; Autogrill. Questi i concessionari che hanno già contribuito in modo diverso, con risorse proprio, per la ristrutturazione degli spazi comuni.